Artisti sez. "Installazioni"
Gli artisti della sezione Installazioni Ambientali a cura di Giuseppe Capparelli.
BELIKOVA Vera
Nasce nel 1991 in una famiglia il cui padre è tutt'ora un pittore che tramanda alla propria figlia l'interesse per l'arte. Dopo aver completato i suoi studi universitari delle Lingue Straniere Vera decide di seguire la sua passione infantile per il mosaico e si iscrive alla Scuola Mosaicisti del Friuli, dove si diploma del 2017 con il titolo di Maestra Mosaicista. Attualmente Vera collabora con l'artista Giulio Candussio, la Scuola Mosaicisti del Friuli e il mondo del design e cerca di far conoscere l'espressione musiva attraverso la partecipazione in diverse mostre e residenze artistiche.
DE SCISCIOLO Pietro
Nato a Terlizzi (BA) il 17 Giugno 1967. Sperimenta da subito la passione per la scultura grazie alla frequentazione del laboratorio artigianale del padre scalpellino e degli studi artistici di altri scultori del luogo. Studia presso l'Istituto Statale d'Arte di Corato (BA) sez. ceramica e si diploma scultore nel 1990 presso l'Accademia di Belle Arti di Bari scoprendo la predilezione per il figurativo e la scultura monumentale, infatti molte sono le sue opere che adornano piazze ed edifici pubblici. Ha vinto molti concorsi d'arte e bandi di gara per assegnazioni di opere d’arte pubbliche tra cui il monumento a San Rocco per la città di Valenzano (BA) e il monumento a Don Tonino Bello ad Alessano (LE) e le sue opere sono presenti in diverse collezioni pubbliche e private. Tra le sue opere di maggior rilievo artistico ricordiamo la scultura-installazione "Convivialità delle differenze" ispirata a Don Tonino Bello presso Parco Lenoci a Palo del Colle (BA) e il monumento "Memoria e Identità" dedicato ai due martiri terlizzesi trucidati alle Fosse Ardeatine, Don Pietro Pappagallo e Prof. Gioacchino Gesmundo. Dal 2012 è presente in diversi Simposi Internazionali di Scultura. Lavora presso i suoi studi-laboratorio di Molfetta (BA) e dal 2010 ad oggi ricopre il ruolo docente di Plastica Ornamentale, Scultura, Tecniche del marmo e Tecniche di Fonderia presso le Accademie di Belle Arti di Bari, Lecce, Catanzaro e Vibo Valentia.
PETRONE Francesco
(Foggia 1978) vive e lavora a Roma. Si laurea con lode nel 2002 presso l’Accademia di Belle Arti di Foggia, con tesi sugli Anti-Eroi seguita dal Professore e Artista Giovanni Albanese. Per anni lavora come scenografo, attualmente è docente presso il Liceo Artistico Argan di Roma. Artista, scultore, lavora con ironia e sarcasmo sul rapporto tra società e cultura popolare contemporanea, costruendo un immaginario fatto di controsensi, provocazioni e citazioni. Una ricerca artistica che negli ultimi anni lo porta ad operare con materiali industriali: preminentemente cemento armato, ma anche ferro, resine, ottone, stagno; materiali con i quali racconta una visione della cultura italiana e occidentale attraverso progetti che mantengono un medium comune, ma che approfondiscono tematiche diverse. Il cemento armato inteso come “carne e ossa”, rapportato alla durata e caducità della vita umana stessa. Materiale che, se non mantenuto subisce una lenta evidente usura, ricolmo di cicatrici e decadenza, rapportabile appunto all’arco temporale umano. Materiale che affascina l’artista, per estetica, cruda, sintetica, imprecisa, ma forte. E per il suo procedimento produttivo, quasi biblico: una roccia fatta polvere, che torna roccia. Le ricerche di Petrone sono confluite recentemente in una serie di esposizioni, come quelle per il MAAM, Il Museo Diffuso di Formello, il Museo Crocetti, la Galleria Curva Pura di Roma, il Museo Omero di Ancona, la Galleria di Arte Moderna di Perugia ed il Museo d’Arte di Catanzaro. L’ultima sua opera, Monumento ai Decaduti, è stata collocata nella Piazza Bologna di Roma il 20 luglio 2017. L’ultimo e significativo progetto Amen, è costituito da dodici sculture prevalentemente in cemento, tra queste Souvenir da una Croce, che racconta la mercificazione dei simboli della fede umana, pubblicata nel volume Volgeranno lo sguardo, la Passione di Gesù: Vangeli, Storia, Sindone, Iconografia (Lateran University Press, Città del Vaticano, 2017). Scrive Roberto Luciani: “La narrazione di Petrone è concentrata sugli usi e (cattivi) costumi italiani. Un vivere fatto di scaramanzia, fede, incoerenza, violenza. Il processo è quello “fotografico”, ovvero della realizzazione di sculture contenenti micro-storie, completate dal titolo, che diventa didascalia e parte integrante della stessa opera. Le ultime ricerche lo portano a mettere in dialogo il cemento con altri prodotti e materiali: pane, verdure, muffe, terra, tessuti realizzati a mano, ma anche ferro, ottone e rame. Fotografie scultoree evocative, richiamanti la rappresentazione quotidiana o la iconografia biblica. Le opere di Francesco Petrone esprimono la ricerca di quello che c’è oltre il tangibile quotidiano, aprendo una finestra al di là del tempo che scorre, oltre il cemento e la materia, oltre le forme che possiamo assumere, collegando la caducità dell’uomo con l’incorruttibilità di Dio, in un movimento corale in cui l’immagine diventa domanda a cui può rispondere solo lo sguardo dell’osservatore”.
Mostre collettive e personali
Giugno 2018 – Materia – Officine San Domenico di Andria (BAT) a cura di Cosimo Domenico Strazzeri; 2018 – L’opera “souvenir da una croce” inserita nel libro Volgeranno lo sguardo, la Passione di Gesù: Vangeli, Storia, Sindone, Iconografia (Lateran University Press, Città del Vaticano, 2017); 2017 – fermARTI – collettiva di arte contemporanea presso l’Auditorium Unità d’Italia – Isernia a cura della galleria dMake di Roma; 2017 – Collezionisti&Collezioni – Collettiva di arte contemporanea presso il Museo M.A.R.C.A. di Catanzaro, per AMACI – giornata del contemporaneo. A cura di Silvia Pujia, Federica Longo, Alessandra Troncone. 2017 – B_sides Your Art Moves the City – progetto di arte urbana - Installazione permanente c/o Piazza Bologna di Roma a cura dell’associazione River of trees e del Municipio II di Roma Capitale; 2017 – DIF – Collettiva d’arte contemporanea presso Palazzo Chigi di Formello (Roma) – a cura di Giorgio De Finis; 2016 – SANPIETRONE – Personale di arte contemporanea presso la galleria DMAKE di Roma, a cura di Laura Pezzoli e Mariangela Capozzi; 2016 – Visioni Animali – Collettiva di arte contemporanea presso il Museo Tattile Omero di AncoNa a cura di Antonello Rubini; 2015 – Cemento Amato - Personale di arte contemporanea presso la galleria Curva Pura di Roma, a cura di Alessia Carlino e Giorgio De Finis; 2015 – 6disabbia – Personale di arte contemporanea presso lo spazio indipendente Spazio Y di Roma a cura di Alessia Carlino; 2014 – ARTSIDERS - Collettiva d’arte contemporanea presso la GNU (Galleria Nazionale dell’Umbria) di Perugia a cura di Fabio de Chirico e Massimo Mattioli; 2014: Presente con l’installazione Site Specific permanente per il MAAM – Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz, “mosche nello stomaco” a cura di Giorgio De Finis; 2014: Installazione Site Specific per “De Rerum Natura”, collettiva di arte contemporanea presso Cascina Farsetti – Villa Doria Pamphilj a cura di Sarah Palermo; 2013: Presente con l’installazione Site Specific per il – Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz, “scala a chiocciola” a cura di Giorgio De Finis; 2013: Collettiva di arte contemporanea “Vitali Sensi” – Museo Crocetti di Roma a cura di Miriam Castelnuovo; 2013: Collettiva di arte contemporanea “Animali o Uomini” – Sala Polifunzionale/Bioparco di Roma a cura di Miriam Castelnuovo.
TIMOSSI Alberto
(Napoli 1965), intende la scultura come intervento nello spazio urbano e installazione ambientale. Negli ultimi anni dedica maggiore attenzione ai temi dell’ambiente che muta (“Illusione”, Cave Michelangelo, Carrara, 2015; “Spilli”, Lago ex Snia, Roma, 2018) e al cambiamento climatico (“Fata Morgana/dentro l’antropocene”, Lago del Rock Glacier del Col d’Olen, Gressoney La Trinité, 2017; “Fata Morgana/la fonte sospesa”, Fontana della Minerva, Sapienza Università di Roma, 2018; “In memoria, Pietre nere per il Lago Sofia”, Ghiacciaio del Calderone, Gran Sasso d’Italia, 2018).
JOHNSTON Sarah Elizabeth
Nata a Sydney, in Australia, attualmente vive e lavora in Estonia. I suoi lavori sono principalmente formati da pietre intagliate e da installazioni artistiche. Usando la pietra come mezzo artistico, le trasforma in espressione e narrazione. L'obiettivo artistico di Sarah è quello di esprimere la fluidità delle emozioni umane che possono essere realizzate attraverso la formazione di questo materiale antico. Le opere di Sarah sono state esposte in Europa, negli Stati Uniti e in Australia. Il suo lavoro 'Rest' 2017 è stato incluso per l'installazione di Museum Man intitolata "Should the World Break in II" alla Joan Miro Foundation, a Barcellona e ora fa parte dell'installazione permanente presso la Museum Man Gallery di Berlino, in Germania.